domenica 23 gennaio 2011

pensieri sulla tecnica circense

Mano a Mano di ERika
Questo non è il pensiero di un agile...ma di una danzatrice che utilizza anche il linguaggio circense. Durante il mio percorso attraverso la danza contemporanea mi rendo conto che non c'è uno stile particolare da cui avere maggiori stimolazioni, in ogni modo di danzare sento che, a mio gusto, manca una parte fondamentale: quella di andare oltre il limite fisico. Per questo decido di dedicare parte del mio tempo per apprendere le arti del circo, soprattutto il mano a mano e l'acrobatica. Capisco subito che è proprio quel che cercavo: poter andare oltre negli slanci, oltre nello spazio. Il porteur è un prolungamento dei miei arti e permette ai miei salti di raggiungere altezze altrimenti impossibili; con il mano a mano posso passare in un istante da un movimento al suolo a un'immobilità a 2 metri d'altezza. Posso unire la sinuosità e la fluidità della danza con la suspance e le evoluzioni del mano a mano. Creo un linguaggio personale che appartiene al mio unico modo di muovermi.
Se le vediamo come due energie che hanno vita propria: danza = energia esplosiva, mano a mano = energia implosiva. Notiamo che possono esistere individualmente ma con dei limiti (ed è ciò che poi accade rispettivamente al ballerino e all'acrobata) ;mentre se le immaginiamo unite danno vita a nuove energie dalle mille combinazioni e sorprese. La danza e il mano a mano si completano creando un nuovo linguaggio con cui esprimersi.

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