domenica 23 gennaio 2011

biografie

biografia ErikaSono nata in un paesino in cui le mucche transumavano stagionalmente sotto la finestra di camera mia. Ho sviluppato una grande sensibilità verso la natura e le persone che segnano profondamente in modo positivo e negativo la mia vita. L'unico metodo che trovavo (e trovo ancora) efficace per esternare la mia personalità era di creare materialmente ciò che non esiste.....ma presto tra la testa che immaginava o divorava libri e le mani che assemblavano di continuo sentii di dover cercare qualcosa che mi impegnasse completamente; inizio a danzare in salotto, al telefono e pure in bagno. Vengo portata a una lezione di danza ma a differenza delle altre bimbe per me danzare divenne l'unico modo per esprimermi. Anni dopo,quando la danza non mi bastò più, la completai con il circo: trovai così quel posto immaginario che anni prima cercavo di ricreare. Non importa quanti anni passino, io continuo ad avere lo stesso spirito estremamente sensibile e creativo che mantengo in ogni istante che io sia a passeggio col cane o in scena dentro il tendone.

biografia Daniele Inizia a fare circo all'età di 16 anni, Appassionato di giochi e delle attività collettive si trova subito bene in questo ambito.
Diventa in fine amante e praticante di molte discipline che usa per lo più in maniera collettiva

pensieri sulla tecnica circense

Mano a Mano di ERika
Questo non è il pensiero di un agile...ma di una danzatrice che utilizza anche il linguaggio circense. Durante il mio percorso attraverso la danza contemporanea mi rendo conto che non c'è uno stile particolare da cui avere maggiori stimolazioni, in ogni modo di danzare sento che, a mio gusto, manca una parte fondamentale: quella di andare oltre il limite fisico. Per questo decido di dedicare parte del mio tempo per apprendere le arti del circo, soprattutto il mano a mano e l'acrobatica. Capisco subito che è proprio quel che cercavo: poter andare oltre negli slanci, oltre nello spazio. Il porteur è un prolungamento dei miei arti e permette ai miei salti di raggiungere altezze altrimenti impossibili; con il mano a mano posso passare in un istante da un movimento al suolo a un'immobilità a 2 metri d'altezza. Posso unire la sinuosità e la fluidità della danza con la suspance e le evoluzioni del mano a mano. Creo un linguaggio personale che appartiene al mio unico modo di muovermi.
Se le vediamo come due energie che hanno vita propria: danza = energia esplosiva, mano a mano = energia implosiva. Notiamo che possono esistere individualmente ma con dei limiti (ed è ciò che poi accade rispettivamente al ballerino e all'acrobata) ;mentre se le immaginiamo unite danno vita a nuove energie dalle mille combinazioni e sorprese. La danza e il mano a mano si completano creando un nuovo linguaggio con cui esprimersi.