lunedì 29 agosto 2011

Video del MagdaCabaret!!!

http://www.youtube.com/watch?v=FeJBXbx2O5I

lunedì 18 aprile 2011

CABARET

MAGDACLAN
...compagnia di Circo contemporaneo

presenta:
MAGDA CABARET
con: Alessandro Maida – giocoleria, equilibrio sulla sfera
Daniele Sorisi, Erika Bettin – acrobatica, mano a mano, danza, corda
Giorgio Bertolotti – clown, monociclo, giocoleria, manipolazione oggetti
Davide De Bardi – equilibrio sulle mani, acrobatica
Giulio Lanfranco – scala, acrobatica
Coreografia e regia di Roberto Magro Tober
MAGDA CABARET è uno show stravagante, un mix di poesia e follia, dove il circo contemporaneo incontra la danza e l’interpretazione diviene un linguaggio.
Il pazzo streep-tease di un postino in monociclo, un giocoliere alle prese con una palla gigante, un collettivo di danza spermatozoide, questi sono solo alcuni degli ingredienti del Magda Cabaret, uno show coreografato da un clown, Roberto Magro.

venerdì 8 aprile 2011

Foto

in costruzione

TECNICHE CIRCENSI

Palla, palline, manipolazioni e equilibri.
Appassionato prima di giocoleria e poi di acrobatica e danza, posso riassumere il mio percorso circense in una ricerca di rotondità, sfere di ogni dimensione mi affascinano e mi attirano.
Delle palline che saltano, rimbalzano e poi si fermano, una giocoleria che scolpisce il corpo, sono allo stesso tempo creatore e vittima dei movimenti delle mie palline.
Una palla, dolce, perfettamente rotonda, accostata ad un corpo magro, secco e pieno di spigoli, la ricerca di una stabilità impossibile da trovare, poichè su di una sfera non esiste l'immobilità.
Una giocoleria al contrario, dove il manipolatore è lanciato, sorretto e proiettato dal suo stesso oggetto. L'abbinamento delle palline con la grande palla diventa un colmo di fragilità, le palline galleggiano magicamente sulla superficie della sfera, le traiettorie si mischiano ai movimenti in un illusione di equilibrio.
Alessandro Maida

Monociclo
Una ruota come prolungamento del proprio corpo.
Come la coda per l'animale il monociclo amplia le mie capacità aiutando a muovermi e ad esprimermi.
Come la vita, il monociclo non lo puoi fermare, è sempre in movimento, solo per un attimo puoi credere di aver trovato l'equilibrio perfetto ma subito dopo ti rendi conto che non è così e che la ruota continua a girare stimolandoti ancora nella ricerca della stabilità.
Girogio Bertolotti

Mano a Mano
Questo non è il pensiero di un agile...ma di una danzatrice che utilizza anche il linguaggio circense. Durante il mio percorso attraverso la danza contemporanea mi sono resa conto che non c'è uno stile particolare da cui avere maggiori stimoli, in ogni modo di danzare sento che, per me, manca una parte fondamentale: andare oltre il limite fisico. Per questo ho deciso di dedicare parte del mio tempo ad apprendere le arti del circo, soprattutto il mano a mano e l'acrobatica. Capisco subito che è proprio quel che cercavo: poter andare oltre negli slanci, oltre nello spazio. Il porteur è un prolungamento dei miei arti e permette ai miei salti di raggiungere altezze altrimenti impossibili; con il mano a mano posso passare in un istante da un movimento al suolo a un'immobilità a 2 metri d'altezza. Posso unire la sinuosità e la fluidità della danza con la suspance e le evoluzioni del mano a mano. Creo un linguaggio personale che appartiene al mio unico modo di muovermi.
Se consideriamo la danza e il mano a mano come due energie che hanno vita propria allora la danza corrisponde ad un’energia esplosiva mentre il mano a mano corrisponde ad un’energia implosiva. Entrambe queste energie possono esistere individualmente ma ciascuna con dei limiti (ed è ciò che poi accade rispettivamente al ballerino e all'acrobata), mentre se le immaginiamo unite, danno vita a nuove energie dalle mille combinazioni e sorprese. La danza e il mano a mano si completano creando un nuovo linguaggio con cui esprimersi.
Erika Bettin
-
Io vedo il mano a mano come una delle tecniche di manipolazioe, nella quale però si manipolano i corpi.
Questa tecnica riesce facilmente ad unire più tecniche fisiche come l' acrobatica, il verticalismo, la danza e riesce ad trovare infinite sfaccettature. Così un porter ed un agile assieme, riescono a fare cose che da soli sarebbe impossibile fare.
Daniele Sorisi

Equilibrio sulle mani
“Chi non ha testa ha gambe” si dice e io, ad un certo punto della mia vita, non avevo neanche le gambe, mi ero rotto i legamenti della caviglia, quindi ho pensato: chi non ha gambe ha comunque braccia, et voilà! Un allievo errante di una scuola di circo che non può usare le gambe cosa fa? si mette sulle mani e sta in verticale, cosi è iniziato il tutto! A testa in giù mi sono convinto che quella fosse la specialità più adatta a me, una disciplina fatta in prevalenza di momenti statici, di autocontrollo e di respirazioni lente faceva al caso mio, una persona piuttosto tranquilla e paziente. In tutto ciò che faccio punto alla precisione e forse per questo che trovo così soddisfacente il momento in cui riesco ad incanalare tutto il mio peso nel giusto punto della mano. È un po’ come quando scopi a terra, raduni in un punto tutta la polveraccia che tanto dava fastidio sparsa qua e la nella stanza e poi non resta che spostarla sulla paletta; mmm che momento ricco! L'azione delicata dello spostamento del soggetto polvere dal complemento da luogo terra al complemento a luogo paletta, grazie al complemento di mezzo scopa, è paragonabile all'azione di staccare da terra la mano in cui non vi è più peso quando si è in verticale. Questione di delicatezza .A quel punto non resta che godersi quei secondi che sembrano minuti in cui il cervello scannerizza tutto il corpo come si fa con la torretta di Jenga alla ricerca di quel legnetto che farà cadere tutto...Ma il momento di maggior libido è quando la mano che fluttua nell'aria arriva al contatto con un altra parte del corpo! Ho come l'impressione che l'energia accumulata dalla mano nel lungo viaggio dal momento in cui si è staccata dal suolo a quando arriva a toccare la coscia, il piede, si scarichi tutta in quel punto e mi dia un appoggio in più, fonte di sicurezza.
Davide Bardi

La scala di equilibrio
La scala rappresenta un universo instabile che necessita di una posizione di instabilità per raggiungere un equilibrio, l’universo del moto perpetuo che trova la sua forza nel punto zero, lo ying e lo yang dello scalista, il perfetto equilibrarsi delle forze in campo...
Lo scorso anno ho analizzato gli altri scalisti e me stesso fino ad allora: ho notato che la scala è un attrezzo dai ritmi piuttosto veloci e regolari, usato in maniera per lo più nervosa; ho iniziato così una ricerca per rompere questa forma "classica". La ricerca mi ha spinto così ad approfondire i ritmi lenti e gli stop e ad eliminare il più possibile i "passi di assestamento", cercando di rendere il movimento non più sincopato ma sinuoso. Il mio studio è rivolto anche alla precisione delle direzioni. La scala è un attrezzo quasi bidimensionale e per questo invia dei vettori molto netti a livello di spazio scenico, che se utilizzati con precisione si disegnano sul palcoscenico. Mi sono poi reso conto che la possibilità di movimento che il mio corpo ha sulla scala, nonostante lo spazio ridotto (46 centimetri per gradino) è molto vasta, spingendomi spesso nei punti estremi della mia kinesfera.
Cerchi l'equilibrio corretto, sei pronto, lo trovi e parti per il movimento... i muscoli sono contratti, la mente è vuota, il respiro si blocca, lo spazio-tempo si azzera, la gravità si annulla...un istante.
In effetti della scala mi piace...un istante...
Giulio Lanfranco

CHI SIAMO

ALESSANDRO MAIDA – giocoleria, equilibrio sulla sfera
Alessandro, dalla più tenera età, ha sempre praticato svariati sport, questo rapporto con il movimento e il piacere che ha sempre provato nel fare il buffone, lo hanno portato ad interessarsi dapprima alla giocoleria e in seguito alle arti sceniche ed al circo. Frequenta la Flic Scuola di Circo di Torino, prima, e l'Ecole Superieure des Arts du Cirque di Bruxelles fino al 2009. La sua formazione continua con stage e svariati progetti che aprono i suoi orizzonti. Fonda nel 2010 la compagnia Circoncentrique ed ora scalpita per cominciare la sua avventura con i MagdaClan.

GIORGIO BERTOLOTTI – monociclo, giocolieria, manipolazione oggetti
Nascendo in un paesino come tanti, crescendo in una famiglia affettuosa e frequentando una scuola che non gli piace, Giorgio sviluppa una forte attrazione verso l'arte come mezzo per poter evadere dalla normalità e soprattutto contaminarla.
Prova con i fumetti, la musica, la ceramica ma trova nel teatro e poi nel circo la massima complicità.
Grazie al circo infatti frequenta la prima scuola che gli piace, allarga la propria famiglia e viaggia in tanti paesi diversi.

ERIKA BETTIN – mano a mano, danza
Erika è nata in un paesino in cui le mucche transumavano stagionalmente sotto la finestra della propria camera. Crescendo ha sviluppato una grande sensibilità verso la natura e le persone che segnano profondamente in modo positivo e negativo la sua vita. L'unico metodo che trovava (e trova ancora) efficace per esternare la sua personalità è di creare materialmente ciò che non esiste.....ma presto tra la testa che immaginava o divorava libri e le mani che assemblavano di continuo sentì di dover cercare qualcosa che la impegnasse completamente; iniziò così a danzare in salotto, al telefono e pure in bagno. I genitori decidono quindi di portarla ad una lezione di danza ma a differenza delle altre bimbe per Erika danzare divenne l'unico modo per esprimersi. Anni dopo,quando la danza non le bastò più, trovò un naturale completamento nel circo: è così che trova quel posto a lungo immaginato che anni prima cercava di ricreare. Non importa quanti anni siano passati, continua ad avere lo stesso spirito estremamente sensibile e creativo che mantiene in ogni istante che sia a passeggio col cane o in scena dentro il tendone.

DAVIDE BARDI – equilibrio sulle mani
All’età di sette anni il piccolo Davide decide di sfruttare la propria statura giudicata inferiore alla media facendo il suo primo ingresso in una palestra di ginnastica artistica. Interessato a capire fino a che punto potesse controllare, allineare, piegare, avvitare, rafforzare, capovolgere, stravolgere, far rimbalzare, far saltare, far volare il proprio corpo, prosegue l’attività a livello agonistico fino all’età di diciott’anni. Con la maggior età si rende ben presto conto che quello della ginnastica è un mondo troppo competitivo e serio per lui. Così, finito il liceo, decide di iscriversi alla Scuola di Circo Flic di Torino dove si trova coinvolto in un universo sorprendente di cui ignorava l’esistenza. Affascinato da subito dalla scena e dall’idea di spettacolo itinerante, decide di proseguire gli studi specializzandosi in equilibrismo sulle mani. Conseguito il diploma a Torino, si trasferisce a Bruxelles per frequentare il corso triennale dell’Ecole Superieure des Arts du Cirque (ESAC), sognando di formare un giorno una compagnia e di viaggiare montando e smontando un tendone.

GIULIO LANFRANCO – scala
Giulio è nato a Parma ma cresciuto a Casale Monferrato, tra vigneti e zanzare, giocando a pallacanestro tutta l’infanzia ma sognando di vagare per il mondo facendo il surfista.
In adolescenza scopre la giocoleria, che lo impegnerà più degli studi, e l’arte di strada, ottimo modo per conciliare le sue passioni (viaggiare e giocolare) e nel mentre pensare all’autosostentamento economico.
Sarà poi all’età di 21 anni che entrando alla Scuola di Circo FLIC di Torino che Giulio scoprirà il mondo del circo vero e proprio e deciderà che quella sarà la sua vita, proseguendo gli studi all’Ecole Superieure des Arts du Cirque (ESAC) di Bruxelles e imbarcandosi oggi nel MagdaClan project.

DANIELE SORISI – Mano a mano, giocoleria, manipolazione oggetti
Daniele inizia a fare circo all'età di 16 anni. Appassionato di giochi e delle attività collettive si trova subito bene in questo ambito. Diventa in fine amante e praticante di molte discipline che usa per lo più in maniera collettiva.

ROBERTO MAGRO – Regista e Direttore Artistico
Parallelamente agli studi di psicologia, Roberto inizia la sua carriera di attore con le marionette ed il teatro ragazzi. Scoperta la passione per il clown frequenta diversi corsi tra i quali l’Accademia di Commedia dell’Arte (Scuola Sperimentale dell’Attore…).
Insieme al fratello Fabio (ora prete) crea la coppia di clown Paco e Lucio con la quale si esibisce in più di 330 repliche, alternando partecipazioni televisive a spettacoli di strada e nei teatri per ragazzi.
Dal 1996 al 1998 frequenta l’Ecole National du Cirque Annie Fratellini ed insieme al suo partner Françosi Juliot nel 1999 nel 1999 si unisce alla compagnia francese di circo contemporaneo “Les Oiseaux Fous” con la quale parteciperà a tre spettacoli come clown specializzato nella fune aerea (tournée in Scandinavia, Francia e Belgio).
Nel 2002 a Bruxelles, sempre assieme a François crea la compagnia di ricerca “Rital Brocante” in collaborazione con i danzatori della compagnia Rosas e musicisti.
Nel 2005 diventa direttore artistico ed insegnante di attore di circo presso la Scuola d’Arti Circensi Flic di Torino. Sempre nel 2005 firma la sua prima regia circense con la compagnia francese “Albatross” (“Monteau de Vision”).
Da allora sono più di 15 le regie circensi divise tra compagnie di circo progessionali e scuole di circo (Flic di Torino, Rogelio Riveo di Barcellona, Esac di Bruxelles, Crescer e Viver di Rio de Janeiro).
Molto intensa è anche la sua attività laboratoriale nelle scuole di circo, presso le compagnie e presso diversi centri di residenza in Europa e Sud America.
Dirige inoltre l’apertura dei giochi europei di ginnastica ritmica (Torino 2010) e coreografa diversi eventi (l’Opera Federico Secondo, Notte Bianca di Roma…)
Dal 2006 collabora come drammaturgo presso diverse compagnie di danza contemporanea (Enclave Dance Company, Les SlovaKs Dance Collective, Kike Peon Centro Coreografico Gallego, Budapest Dance Festival) e dal 2007 dirige l’atelier di creazione presso Deltebre Dança.
Dal 2007 dirige il Festival di Circo Contemporaneo della Valcolvera (Italia).
Da sempre impegnato nel sociale come clown e formatore, continua a condividere questa sua passione con bambini, circensi, ballerini, formatori, in Kosovo, Burkina Faso, Capo Verde, Argentina, Brasile, ecc.

lunedì 4 aprile 2011

Presentazione

circo della reale irrealtà
“Il circo spesso viene definito un modo per evadere dalla realtà.
Ma perché la realtà è sempre associata a qualcosa di negativo?
Io credo che il circo non sia un mezzo per evadere dalla realtà,
voglio che sia
una realtà differente;
basata su principi schemi e dinamiche di cui l'accezione consueta di vita ne è
carente.
Innalzare a capisaldi della nostra esistenza
il sogno, la poesia, l'intuito, l'istinto,
il senso di gruppo,
la capacità di superare i propri limiti, questo credo sia il circo.
Avere l'idea che tutto è possibile.”
Magda Giorgio

LA COMPAGNIA
Compagnia di circo contemporaneo, il MAGDA CLAN nasce dall’incontro tra sei giovani e talentuosi artisti di circo ed un regista.
Alessandro, Giulio, Davide, Daniele, Erika e Giorgio: condividono la comune formazione alla Scuola di Circo Flic di Torino, luogo in cui si incontrano e si conoscono e iniziano la propria formazione artistica sotto la direzione di Roberto Magro, Direttore Artistico della Scuola.
Terminata l’esperienza torinese, ciascuno di loro decide di proseguire in maniera autonoma la propria formazione professionale: alcuni frequentano l’Ecole Superieure des Arts du Cirque di Bruxelles, altri lavorano con compagnie e registi affermati sia nel mondo del circo che della danza (come Giorgio Barberio Corsetti, Enclave Dance Company diretta da Roberto Olivan, Sowilo...).

A riunirli ora è una visione comune del circo contemporaneo, l’esigenza di creare in Italia una compagnia completamente composta da artisti italiani, ma che sia in grado di diffondere una filosofia circense fin’ora in parte trascurata.
“Ciò che unisce il MagdaClan è la convinzione che il circo contemporaneo sia altro da un’idea contemporanea di circo, non si tratta di ri-attualizzare il circo tradizionale; il circo contemporaneo nasce sì dalla tradizione, dal rigore del gesto e della tecnica, ma spalanca il suo sguardo al di fuori di essa. Ciò in cui crediamo è che il circo oggi debba aprire la mente a tutto ciò che è altro da sé.”

Ecco perché Giorgio, Alessandro, Giulio, Davide, Daniele, Erika e Roberto hanno deciso di diventare un clan, comprare il proprio chapiteaux e creare il loro primo spettacolo che vedrà la luce nel 2012.

TUTTO IN TRE

Spettacolo di circo in strada...
Sempre tutti e tre in scena: Erika,Daniele e kika.
Alternanza di numeri circensi e intrattenimento comico... per un pubblico d'ogni età che partecipa attivamente allo spettacolo.
Da un lato la tecnica e la suspance della giocoleria e l'acrobatica; dall'altra momenti poetici e teneri con danza e interventi di Kika.... la vera star dello show!